Sovente mi dici
che nulla per me fai.
Sorrido,
mi commuove
la tua modestia,
raccolgo tutto
nel tuo niente,
ti par poco l’amore che mi dai?
Ricordo,
quando priva di te,
l’anima mia vagava
senza mete,
sulle rive del Lete,
Tiresia l’indovino
interrogava,
per saper della futura sorte,
pronto era il soldo
per pagar Caronte.
Il tuo amoroso canto,
alla vita ridonò sapore,
tu come fior di loto,
m’hai affrancato
dalla schiavitù del dolore,
relego negli inferi
il ricordo,
di chi, senza pietà,
m’uccise il cuore.
Ti par poco,
questo tuo niente,
mio grande amore?