Nel vento freddo, che spira come diavoli
accecati da sete di vendetta e risalita
i suoi occhi tenui e straziati fermano
l'istante...
lo trovano accorpato alla pareta
stanco e abbattuto
dai continui fischi
che non fanno dormire
le sue migliori ambizioni
Le gioie trasformate in angosce
tenebrose scalfiscono le certezze
e la nullità del pianto
non può niente, continuando
l'incubo fino all'alba
Le sue ali sono fatte di carta
non esiste l'uscita
dal labirinto del terrore
creato
dai suoi mostri
piu' intimi
dal mostro
che è dentro di lui...
Accrescono come fiumi
nella pioggia invernale
e mutano forma e sembianza
per insediarsi nei suoi pensieri
Strazio anche quando la fine sembra vicina
la liberazione sembra solo l'auto-cannibalismo
orrore
ciò che dava gioia, ora uccide
come presentimento di morte
nella caccia selvaggia.
La prigione privata fatta di lettere
ricorda la notte trascorsa
il peggiore degli inferni
non ha finito la sua trama
e così, le lunghe notti passano
senza neanche dare sollievo
solo tentazione ed assuefazione
per cancellare
quello che più bello è diventato
scomodo...