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itaca-(scritta rileggendo l'odissea)

Sono la tua Itaca,
la tua terra
e ti attendo mio amato re.
Ogni notte
nel braciere acceso
sul mare, getto
un pezzo del mio cuore
per non spegnere
il sacro fuoco
che ti indica l’approdo.
Oh, mio Ulisse,
ti vedo naufrago
su quell’isola deserta,
riverso sulla sabbia del dolore
osservi la tua nave
arenata, china sul fianco,
attendere l’amara sorte.
Destati guerriero
delle mille vittorie,
ritempra lo spirito
e costruisci nuova zattera,
attraversa il mare della speranza,
Eolo ti sarà amico
e se gli dei vorranno mutare
la sorte,
la mia forza di terra selvaggia
muterà la loro.
Vedrò un giorno la tua vela
spuntare all’orizzonte,
t’accoglierà il mio grembo
di nuova primavera
e cingerò la tua fronte
con corone di sacro ulivo.

 

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4 commenti:

  • Rocco Burtone il 26/06/2009 11:49
    Sei mitologica. Esce da questi versi il tuo desiderio di nobiltà letteraria, una positiva nostalgia di magnificenza poetica. Complimenti
  • Giuseppina Iannello il 26/06/2009 09:20
    Bella e passionale questa poesia; brava, 5stelle .
  • Anonimo il 25/06/2009 23:49
    emozioni mitologiche... piaciuta molto
  • Vincenzo Capitanucci il 25/06/2009 10:09
    In questo tuo momento difficile... Ulisse... sono la tua Terra... fedele... che ti sogna.. con tutte le sue forze... che da speranza... al tuo mare... in un vento favorevole... dove il mio grembo... aspetta... la tua vela... in Sposa...

    Bellissima L'or... una nuova primavera di vita... cinta... dal sacro ulivo... e da corone d'alloro... a festeggiare il tuo ritorno...

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