Corre appresso il senso
l’ottavo
il nono
e si perdono i numeri
primi
cardinali
e ultimi
Uno spazio
era ritaglio
un orikami
o una stella del mare
dislessica
in balìa delle ondeggianti e
impetuose sopracciglia
corrugate tempere
ad una fronte sovrastante
veri
occhi
Spesso si pensa
alla mitica collezione di perle
e non alla morte
doverosa dell’ostrica
un sacrificio inevitabile e squallido
per la preziosa madre
e una collana di sabbia tossica
Non ho letto di saggi divenuti
viandanti di corsie preferenziali
non ho colto
d’amori
intrinseci ad atteggiamenti
inequivocabilmente espansi
non ho sperato di perdere
la pazienza
poiché le tasche non hanno che buchi
neri e
infiniti ….
Impazzirò
nel rinsavire
mancherà un braccio sinistro
nel nuoto ansimante al faro
Moto spiralico
convoglierò a giuste lacrime
quando il mio fiato incontrerà correnti
monsoniche e fluide
come cieli di cotone e seta
dalle festose voci
bianche…