Questi figli
e i figli dei figli,
bambini, ragazzi, uomini, padri.
Ladri di libertà, pensavo,
quando primavera rinverdiva i tigli
e rifioriva il pesco.
Non son per me,
moriva il mondo boccaccesco
quando ci pensavo.
Non credevo fosse dovuto, abituale,
saggio, sacro e naturale.
E bivaccavo.
Al calar della sera,
ora che son di notte equipaggiato
li ritrovo perennemente accesi
lì da sempre scolpiti nella mente;
e splende il giorno quando son vicini
discesi col chiaror dell’aurora,
mai adulti, ancora bambini come allora.
Un ben di Dio questa stirpe mia
e che li benedica e così sia.
(Giugno 2009)