Quella sera
di luna crescente,
con il vestito nero, lungo,
spettatrice del concerto,
musica d’estate suonata
sulla rotonda, ho avvertito
la solitudine della mia
anima di donna.
Mi sono immersa,
così vestita, lentamente
nel mare, bisognosa
di giocare con le mie
onde sorelle e trarre
da loro, forza e nuova energia.
Non si comprende il mare
se non si diviene onda,
non si diventa luna
se non ami il mistero della notte.
E quella sera,
sciolsi il mio dolore,
leggera, come spuma di mare,
come canna vuota
carezzata dal vento dell’Amore.