Tu
creta
e due mani leggere
donna di fuoco e di brace
senza un filo di trucco
invadente
sognante
Tu
riempita di tempo
dai piedi ai capelli
un soffio diventato uragano
Tu
che respiravi la notte come gatta di strada
col dolore che cambiava stagione
Tu
regina di notti di luna
ci hai lasciato in un giorno d’autunno
sollevata dal vento
il riflesso delle barche sull’acqua
in quell’Arno d’argento
che in silenzio sussurrava il tuo nome.
... A Oriana