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Ad un'altra dimensione temporale

Quando la scuola era formazione spirituale e le parole erano messaggi dell'anima.

Dimensione nostalgica, evocata,
non so se t'appartenni,
ma il mio cuore,
a te protende
e sogna la tua pace.
Un salto nel passato:
rivedo la Romagna,
ed anche la campagna,
tra San Mauro e Forlì.
Un verde secolare
dà ombra ai casolari
e la mia casa e lì:
rivedo le ombreggianti
edere rampicanti,
“il glicine sognante”
ai lati del cancello.
In casa c'è la mamma
che canta una canzone
della cara Sicilia,
però, c'era nel cuore,
solamente l'Italia.
Or la punta turchese
di San Marino splende,
in quell'incanto azzurro.
In casa c'è la mamma
che svolge le faccende,
e, in quell'incanto, splende
fin negli interni il sole.
Frequento io il liceo e
gli esercizi svolgo con zelo;
però, negli intervalli,
mi affaccio alla finestra:
vedo che sta passando
il giovin professore:
ne riconosco il cappello,
la dolcezza dei tratti.
Felice la sua borsa, che florilegi,
contiene di versi di
Orazio, di Ovidio...
Egli si reca a casa,
dopo le sue lezioni.
Sovvienmi la mattina:
la mente mia vagava
e non prendevo appunti:
seguivo la lezione
che, dolcemente andava...
“Signorina, che fa?

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3 commenti:

  • Anonimo il 25/12/2009 18:49
    Tanta verità in questa tua poesia che anche armonia di vita vissuta.
  • Giuseppe Tiloca il 02/09/2009 17:34
    Ciao Carissima! Bellissima descrizione, vari pensieri, vari paesaggi della Romagna, di San marino, le canzoni della sicilia e poi questo professore e questa scuola.. oggi viene molto trascurata...
  • loretta margherita citarei il 01/09/2009 09:00
    vecchi ricordi di una scuola di un tempo piaciuta

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