Se mi trascini per i capelli nel tuo inferno-paradiso
potrei diventare sepolcrale
non mai banale
Tu non immagini minimamente quanta esuberante sofferenza e rabbia l’uomo
abbia accumulato in esubero nelle suoi canali trasformandoli in acque-dotti d’Amore
La sua unicità
è
irripetibile
imperdibile
nel bene e nel male
infiammerò le fiamme nelle pestilenziali grotte dell’Aver-no
in lingue di fuoco scioglienti in pioggia i ghiacciai eterni delle vette supreme
verso un perdono d’amore di assoluta redenzione
elevandoci tutti insieme fra ricadute di luce
a scintille di cielo
adesso continua pure a farmi purgare qui il tuo orgoglio di anima ferita dai miei tradimenti in malefatte
mentre il vento delle ombre sa innalzarsi a fata nel suo alito freddo d’un caldo
bacio notturno