Il tempo immoto
che tutto e niente cambia,
dispiega sapore d’attesa
su mani che sanno.
Fremente il fiato,
s’appiglia sulla pelle,
nella tenerezza sboccerà
fragrante il fiore,
che di rugiada e miele
mi cospargerà la carne.
Nuda dea incantata,
nei tuoi anfratti la quiete aspiro,
che il desio m’infiamma
il respiro e il battito.
E nell’assurdo amarci:
compiuti e veri
siamo.