Da piccolo,
chiamai, sincero,
Ouka,
il terreno che era davanti alla casa di nonna.
Camminavo sempre qui,
Ora sfoglio i ricordi..
i divertimenti..
Quando ero solo andavo qui, senza farmi vedere.
giocavo e davo nomi alle mie città,
ossia cinque, formulavo battaglie,
personaggi, fiumi,
dighe...
Ma quanti ricordi!
oggi, penso che sono passati già nove anni,
e che sono cambiate moltissime cose, in campagna.
Ma, non ad Ouka.
Ci sono ancora le rovine delle mie città,
i solchi dei fiumi,
le pietre che formavano le dighe,
i miei soldatini!
(che avevo conservato in un buchino..)
la sabbia della costa sud..
i sedimenti di cenere.
È rimasta la polvere, che ora ammiro,
è rimasto tutto.
Passeggio, mi riempio di terra i piedi,
guardo, cosa potevo fare con le mie mani
e mi stupisco, davvero.
Il destino è spettacolare.
E pensare che, mentre costruivo torri e città di pietre,
Lui, aveva già calcolato il mio futuro.
Le mie piccole mani, che prima creavano torri..
ora, le mie grandi mani, che disegnano perfette case..
Sapete,
credo proprio che io sia cresciuto benissimo,
in un mondo incantato.
E poi, nel mio futuro, le mie Tozze mani,
chissà cosa faranno..
Sono sicuro che riuscirò a diventare un architetto.
I miei ricordi fanno parte di tutto questo insieme.
Da piccolo,
non avrei mai pensato di diventare architetto!
e invece..
ce la farò ragazzi.