Ho frantumato spesso
i miei silenzi
dando un’occhiata all’orologio,
sballottato me stesso nella notte
poche visioni e pieno di speranza;
mi sembrava di stare assai lontano
in un creato diverso,
un seducente uragano
di note e di silenzi,
universo distante dagli umani,
impegnato nel canto e nella danza;
è tutto vero,
è certo non ho vagheggiato,
invece mi sono ritrovato
di nuovo nella stanza
dove la sera m’ero addormentato:
molto strano!