Vedi ancora la finestra?
La mia, la tua,
lo scoglio una strada
che scaliamo di corsa,
attenti alle macchine,
alle facce, alle frecce...
Il suo nome è Fortuna,
e ci portò vicini,
e ci portò lontani
da quella finestra,
la mia, la tua,
il muro una strada
che abbattiamo con forza,
attenti a non sporcarci
di melma sotto la pioggia
e la luna.
Castigo! Per Dio!
Qualcuno lo disse...
sul prato del silenzio,
e che dobbiamo fare?
Sopravvivere sballotati sotto le macerie...
Vedi ancora la finestra?
La mia, la tua,
il pianto una strada
che lascio a singhiozzare
per non vederti aspettare,
un'altra volta,
allo steccato imbrattato,
incaprettato.