Sognavo che il telefono squillasse:
mi sembrò di sentirlo:
"Pronto chi parla?"
Dall'altra parte del filo:
"Pinuccia?..."
Ne riconobbi la voce:
"Ciao, zia Maria! Come stai?"
"Bene..." Rispose
"Come trascorri il tempo?"
Ed io risposi:
“Nel tempo libero scrivo, a volte dipingo:
le bimbe mai
venute al mondo.
Con le matite poi, contorni traccio...
Di ninfe e fate...
Ma non sono felice:
le albe, qui sono malate,
non son quelle di un tempo,
di quando avevo vent'anni
e tu vivevi con noi.
Nessuna alba, oggi, prelude al giorno. ”
"Mi dispiace, nipote;
io pregherò per te,
per tutti voi."
E, nel silenzio, si perde
quella voce;
rimane nel cuore
infinita dolcezza.
Ciao, zia Maria.