username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Un ricordo collettivo

Ci diceva che stavano arrivando
e che lui già li sentiva
Rispondeva alle domande
Aveva le mani ferite dal freddo
la febbre agli occhi
Non sapevamo da quanto non dormiva
Si vedeva ogni tanto, poi spariva
(ma ce ne accorgevamo molto dopo)
Con noi parlava. Si fermava
fra i suoi capelli arruffati il respiro del mondo
Mai lo vedemmo uscire da una porta
Mai allargò le braccia o scrollò la testa
o smentì se stesso e che io ricordi
non cambiò mai vestito
Era solo un po' più alto di noi
ma tanto più grande
E una volta che era di spalle
aveva una mano dentro la tasca vuota
l'altra penzolava lungo una tasca piena
di che non sapremo mai

 

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

12 commenti:

  • Anonimo il 27/10/2009 18:10
    .. io la sento come i ricordi dentro quella tasca.. miei.. tuoi.. nostri
  • Nicola Saracino il 25/10/2009 13:17
    Un ricordo collettivo è come lo sentite, se lo sentite... la mia interpretazione non vale più della vostra. Per Giuseppe: anche un mito può lasciare un vuoto enorme, che non vuole essere colmato.
    Grazie a voi amici.
    Nicola
  • Giuseppe ABBAMONTE il 25/10/2009 10:40
    Nicola
    è un ricordo commuovente.
    D'una persona tanto più grande nell'animo anche se solo un po' più alta nel fisico.
    Capace di trattenere tra i suoi capeli il respiro del mondo.
    Una persona, insomma, da ammirare e da emulare.
    Al punto da farci chiedere se si tratti di un mito o un persona reale.
    In quest'ultimo caso, una persona che ha lasciato di certo un vuoto enorme ed incolmabile.
    Un abbraccio
    Giuseppe
  • Marta Niero il 24/10/2009 01:09
    ha ragione cesare, è un piccolo sogno
    e tutti noi abbiamo un malinconico ricordo collettivo
    baciotti
  • giusi boccuni il 23/10/2009 21:06
    malinconicamente bella
  • loretta margherita citarei il 23/10/2009 19:45
    sei fantastico
  • cesare righi il 23/10/2009 15:37
    dimenticavo: la mano dentro la tasca vuota è la sua speranza, la tasca piena sono le sue vite passate, non può più prenderle...
    mah...
  • cesare righi il 23/10/2009 15:13
    Mi fa sognare questa poesia, scritta divinamente, ogni verso è una magia.
    Non ti voto perchè dopo mi dici che metto sempre 5st.
    PS: ho iniziato a raccogliere poesie per quella piccola pubblicazione che farò, partecipi? (omaggio ovviamente!)
  • Samuele Scagliarini il 23/10/2009 13:24
    Molto bello il verso "fra i suoi capelli arruffati il sorriso del mondo".
  • Vincenzo Capitanucci il 23/10/2009 11:33
    di naftaline nere...

    Bellissima Nicola...
  • laura cuppone il 23/10/2009 11:28
    un "clochard" .. di vita pieno...
    dalla tasca vuota
    dall'altezza... nobile...

    eri bambino?
    se lo sei ancora...


    un bacio
    lau
  • Anonimo il 23/10/2009 11:28
    piaciuta

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0