Cane abbandonato succhia sangue dall'asfalto
spezza i denti spezza i denti eppure sa come farlo
un fiore reciso in una vasca di sputi
annega nel vortice a spirale dell'ossessione.
Una iena senza branco, un animale braccato.
Si nutre di cadaveri, sangue spento e morto.
Abortire le speranze come espletare formalità.
Comoda casa di ghiaccio e acciaio, gli spigoli
lacerano la carne ma almeno sono famigliari.
Una lama spuntata dal Peccato e arrugginita dal Vizio
scrisse il patto con le Oscure Forze del Male.
La Morte, sarebbe stata posta a guardia
silente sentinella alle porte dell'Inferno.
Se la Volontà di Vita avesse saputo e voluto trovarle
avrebbe potuto confrontarsi con Essa.
Extrema ratio: impossibile amministrare; gestire;
comprendere; tollerare. Il dolore e l'estraneità.
Una scommessa con il destino, una vita sul filo tagliente.
Troppo vaste le lande dell'Ade in cui si dannano uomini
per non perdersi in esse, forse smarrire il cammino.
E pur trovandolo, questa Madre Funerea, che sbarra l'uscita.
Innamorarsi del suo amore smunto.
Dialogare con Essa. Penetrarla e sperdere il seme.
Penetrarla, trafiggerla e esplodere nell'Oltre Necessario.
O perire nell'Atto, alla fioca luce di Purgatorio.
E racconto questa storia non è perché sia simile
a quella di un uomo, che ne muoiono ogni notte
sotto ai vostri portoni di cani randagi.
È la storia dell'Uomo che interessa, e alcune analogie.