Nel chiarore
di una luna beffarda,
un vento di ghiaccio
mi invade l'anima
come un pugno nello stomaco preme,
intrecciandosi sino al cuore.
Un tarlo che rosicchia,
risucchiandomi in un vortice,
distruggendo ogni forza,
catapultandola lontano.
Dov'è quella melodia,
che salutava il giorno
volendolo acclamare,
solo il buio attorno,
capace di annullarti
sino al punto
di farti girovagare per strade
aperte solo alla disperazione.
Stringo forte i pugni,
guardando verso l'orizzonte,
una lacrima incauta
rotola,
aspettando un raggio di sole.