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Riflesso temuto amato

Bisbigli sottile, riflesso maligno
son favole, son sogni...
semplice schioccar di dita
ed ecco: realtà.

tu vetro che mi mostri il mio volto
potessi a volte disegnare
lineamenti irrealizzabili
come creta mi plasmerei a mio piacere

ma sarei contenta?

tu riflesso appannato a volte ti vorrei
sfregiare
perchè non racconti fiabe ai miei occhi
che di bugie si voglion a volte nutrire?

ma sarei contenta?

mi torturi e mi fai innamorare
mio volto
d'odio e di narciso ormai mi vesto
danzante tra due ambigui pensieri.

se fosse realtà il sogno
sarei contenta?

son solo involucro di carne
da madre Natura formata
eppur non si è mai felici della sua scelta
Bellezza, perfezione, cos'è mai veramente?
Quanto giudizi e pensieri altrui ingorgano
intasando le nostre menti?

Nudo questo corpo fa soffrire e sorridere
lacrimando offese temute,
pur ricordando carezze offerte.

In quegli occhi neri in cui m'immergo
non so quando saprò abbracciarmi finalmente
per ora rimangon stretti i lacci di pensieri
torturanti come aguzze lame che sfregiano il corpo.
Scheletro piangente, ti riempirai di calore e carne viva.

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 17/08/2010 09:12
    Ecco perché si dice 'metterci la faccia': a volte, questa è tutto noi. Mettere la faccia, al lavoro e davanti le prove della vita, specchio compreso. Il riflesso di uno specchio è quanto di più spietato esiste... possiamo vederci quello che vogliamo, ma intuiamo quando mentiamo. La tua faccia, che eventi ha visto e azioni ha compiuto, ti ha portata davanti al giudice riflesso: se ami e odi quanto vedi, significa che quanto meno non hai calzato una maschera

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