LUI :
L’immagine più bella che ho di te?
Quella di ieri sera, avrei avuto voglia di tornare ad amarti se non fosse che sei il fiore più prezioso che ho e io un calpestatore distratto di giardini.
Quando sono rientrato nel locale ti ho visto al tavolo con quei due vecchi, bevevi vino e giocavi a briscola. Eri radiosa nel tuo abito rosso. Poi ti sei tolta le scarpe, ti sei sollevata i capelli perché avevi caldo, hai buttato giù il vino tutto in un sorso, ridevi e gli occhi ti brillavano. Mi è venuto spontaneo prenderti e trascinarti a ballare, stringerti e sentirti ridere, custodirti nel mio petto e chiuderti dentro. Ridi tesoro, ridi per tutte le volte che ti ho vista soffrire in silenzio, ridi per tutte le volte che sei andata avanti quando volevi fermarti, per tutte le volte che sei uscita in punta di piedi per non fare rumore e per tutti i tuoi sogni con le ali monche che non riuscivi a fare volare.
E chi non ha voluto vedere fino in fondo quanti colori ha la tua anima bambina beh… lascialo andare, tu continua a ridere, continua a ballare, continua a metterti nei guai, continua a cercare, ad assaggiare, a vibrare, ci sono anche quelli che restano e dal tuo mondo non vogliono più uscire, perché sei linfa e calore.
LEI :
In questi ultimi tempi ci sarei rimasta volentieri chiusa dentro il tuo petto, riparata da tutto, coperta solo dalla tenerezza, adagiata nel tuo affetto e invece ero in qualche bivio con l’anima arida e i muscoli stanchi.
Grazie per il ballo, per il vino, per le risate che sono state ossigeno e cibo e grazie per essere sempre dove ti cerco, per accogliermi ogni volta, per lo spazio che mi fai dentro di te.