Fluiscono in astratte dimensioni,
come un flashback trascorso
e travisato in immagini
di memorie e di ricordi.
Nuda ti scorgo,
senza fiamma negli occhi,
con il corpo abbandonato
a carezze che non riconosci.
Stagioni così passano!
Vorticose e mutabili,
tra fanghiglia putrida di foglie
e acqua piovana che si perde
nella terra del nulla.
Violato è il giorno,
sconvolto dalla tempesta e dalla grandine,
con brume dissipate da un vento
che spazza via ogni cosa.
Mi chiedi la tua purezza,
che io non posso ridarti,
altre mani hanno corroso i tuoi sogni,
per non poterti riconoscere
nelle tue lacrime.
Stagioni mutano,
in un incedere di sepolcri autunnali
e in lavacri d'inverno
che non riescono a raccogliere
il sangue e le solitudini!