C'era tempo
per sprofondare nel deserto della paura
che la passione infonde all'amore
per le parole
le risate crudeli
per lasciarsi scorrere l'acqua sui capelli
per spengere gli occhi con le viole
e chiudere le orecchie
con la morbidezza del velluto.
C'era tempo
per prendere il mio corpo
essenziale
di rosa dischiusa
quando ti gettavi su di me come fossi terra.
C'era tempo
per avere ciò che volevamo
per rubare istanti alla vita
in quell'amore che era dolore
in quel dolore che era estasi
di membra piegate
di occhio e di bocca socchiusi
io bimba dalle trecce nere
tu creatore d'infinito
che chiudevi le porte
su antichi broccati d'autunno
ed era lampo nero
gelso fiorito
l'oro liquido del vino
il violento rosso porpora dell'acqua
la tenebrosa oscurità della seta
per noi che affondavamo in quel caleidoscopio di colori
in quella Venezia di ombre antiche
come la notte.