Una domenica mattina appena abbozzata
nella stretta vestaglia dai mille risvegli e più.
Impudenti persiane, tuttavia, a sollevare nell'ora liscia
e a sbirciare scolastiche memorie
su un tavolino vecchio di quasi quarant'anni...
Uno spartito antico tra gli album da disegno
di pari peso, abbandonati apposta lì a ricordare ieri.
Un sogno quasi irraggiungibile nei pensieri stipati
che caricano di sole le tiepide facciate dei balconi di fronte
le guardi allontanarsi mentre bevi un caffellatte alla finestra
ipotizzando uno scenario meno austero
nel grigio cemento mal digerito.
Si può dimenticare inconsapevolmente
e andare per le strade come se nulla fosse.
Sentirsi astratta ma forse zero è la giusta definizione
posizione consona per una zona neutra
dove tutto è niente e il niente è assolutamente tutto
in eguale misura
trovare un equilibrio che non sia dipendente da alcunché
e tanto meno da quel tutto cui dipendiamo sempre.