Nei giorni di vuoto
e di tristezza,
ritempro lo spirito inquieto,
isolandomi
in un mondo immaginario,
oasi di pace
e nel mio fantasticare,
ricamo vestiti
di sogni incantati.
È un giardino magico,
con fiori rari,
da me coltivato
sin da bambina,
rifugio sicuro,
quando la carrozza di
Cenerentola,
tornava
zucca vuota
e la strega malvagia
scatenava tempesta,
oscurando
il cielo azzurro
della mia giovane età.
Ben poco crescendo,
ho avuto dalla vita,
sono pochi gli attimi
di pura felicità,
le gerle ricolme
del dolore,
hanno incurvato
la schiena.
Mi ha aiutato
ed ancor m'aiuta,
zappettare l'erba verde
del mio giardino fatato,
si libera l'animo
da angoscia e paura.
Sarò
eterna fanciulla,
fino a quando,
sognando,
raccoglierò
fiori.