Alle fioche luci
dell'alba
di porti lontani,
tra sagome di barche
e resti di gabbiani,
volano sogni morti,
anzi mai nati,
che non appartengono
ai fanciulli innamorati.
E mentre l'aurora
gioca
con l'ultima stella,
riappari tu,
mia dolce fiammella,
mia gran fortuna,
che ti trastulli
con l'ultimo spicchio di luna.
E torna la voglia
di cercare
tutte le bellezze,
che il mio cor
pretende di sognare.
Giorno dimesso, questo,
giorno nero,
che mi priva
del tuo sguardo sincero.
Sei ancor lontana,
ma buchi nebbia spessa;
Ti fai largo tra le ombre
che fan ressa.
E l'anima? L'anima spera,
non vede l'ora.
che venga la sera.
Che con lei possa finalmente
accoccolarmi in sogno,
tutto diverso,
Che non mi faccia andare
le ore di traverso.
Un sogno dolce, nostrano,
che faccia gustare
solamente,
il tuo nuovo riprendermi
per mano.