Mi scuote i nervi
quel vociar confuso,
quel pessimismo greve
che aleggia
in chiunque
incontri.
Solo frasi ripetitive
che esternano malumore,
frasi insipienti,
lamentazioni continue
sul male che domina il mondo.
L'uomo è dimentico
di essere fonte d'amore,
oppur la frenesia del vivere,
occulta agli occhi,
le meraviglie quotidiane?
Il male mostra le sue opere
con gesti eclatanti
per creare sconforto,
viceversa, al bene
occorrono piccoli gesti
d'amore, per pareggiare
lo squilibrio.
Si è persa la semplicità,
si rincorrono chimere,
soldi, successo, potere,
son le mete agognate.
Ci si commuove più
allo sbocciare di un fiore,
davanti ad un tramonto,
od al sorgere del sole?