Belle stupende
omelie,
sciolte
come campane in festa,
inneggiano alla fratellanza,
all'accoglienza
della persone
che cercano
nel nostro
paese,
un futuro migliore.
Campane a morte,
rintoccano nel deserto,
cantando il silenzio
che non denuncia,
la sorte amare,
dei rimpatriati,
espulsi perché clandestini.
Inorridita da tanta crudeltà,
mi domando,
che senso ha,
invitare
all'accoglienza,
a far capire il valore
di una vita,
se poi si tace,
di fronte alla malvagità
di un dittatore,
che pur percependo
il nostro danaro pubblico,
costringe i rimpatriati,
senza acqua, né cibo,
ad una morte orribile
nel deserto,
frontiera per il ritorno
a casa.
Credo in Dio,
padre per tutti
gli uomini,
che in egual misura
tutti ama,
tappi di cera
negli orecchi,
non voglio sentir più
ipocrite, belle, terrene parole.