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Il Tempo della Memoria

Sento ritornare nel vento
urla di bambino
innocui sguardi persi nel gelo
sopra un vetro appannato
e le parole aggrappate le une alle altre
per non disperdersi
a scrivere interminabili righe
lungo i muri glabri delle baracche.

Il reticolato odora di ruggine e sangue
di mani protese
aperte a raccogliere l'ultima luce
d'un sole magro e dilavato.

Questo male che distrugge di dentro
la pietà di un Dio emarginato
impotente nelle camere a gas,
un Dio che muore, insieme, in un mucchio di ossa crocifisse.

Non nascono rose
nei lager dei deportati;
il silenzio dei campi ha il suono del metallo
corrusco.
Gli strazi non hanno pace, né tempo,
neppure reclamano vendetta
ma memoria, quella sì,
eterna.

 

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1 commenti:

  • fabio martini il 30/01/2010 18:30
    memoria eterna... la tua poesia è bellissima..

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