Risplendi di forme velate
piccola donna mai diventata grande,
con il seno scoperto, gli occhi di mare,
a fermare inutilmente immagini di sogno
che lo specchio riflette.
Non sei più una bambola!
Il tempo ingigantisce il tuo amore,
miseramente mostra le tue rughe
di una giovinezza latente
che misura evanescenze di morte.
A cosa serve allora guardarsi allo specchio?
È meno disperante che guardarsi dentro
a scoprirvi sottili sfumature d'inganno,
l'aver perduto l'anima e l'innocenza.
Lo specchio ha la magia dell'illusione,
con artefatte luci mistifica
la crudeltà con lo splendore,
pone tra le mani un poker d'assi
ben più vantaggioso di una misera coppia.
Ricopri il tuo seno adesso
con il capo reclino sul petto
preferisci piangere a commiserarti,
a commiserare me che ho perduto il tuo amore.
Lacrime e sale, rugiada, perle,
gocce di pioggia e radici e alberi,
speranze e angoscia, tenerezza e orgoglio,
disperazione, dolore, rossore, peccato,
lo specchio rimanda alla tua anima!