Scrivo un'altra preghiera dei dannati
la dedico agli amici che non si sono mai dimenticati
ai morti ammazzati mai vendicati, agli scomunicati
scrivo poesia maledetta per vederci chiaro nell'affanno
perchè non ho i soldi per andare in terapia
e uno psicologo ci metterebbe almeno un anno
per capire un mese della vita mia
scrivo poesia come rap, mettici una base sotto
cresciuto sempre storto con i ragazzi sotto per i lotti
nelle piazze invase all'improvviso dalle auto della polizia
nella mia città da cui la gente sveglia è andata via.
Cerco il coraggio per guardare
in faccia i mostri che mi vengono a trovare
quando è inutile cercare di non pensare e provare a dormire
perchè tanto dentro agli incubi ti vengono a cercare
e allora cerco di parlarci e sentire cio' che hanno da dire.
A volte sono sveglio nella notte e mi addormento al mattino
dormo con un pugnale affilato sotto il cuscino
e la foto di un infermiera morta sul comodino
steso su un fianco con la schiena mai rivolta verso porte
chiudo la serratura a chiave e la controllo quattro volte
cerco il coraggio per guardare negli occhi la mia morte
nelle orbite fredde e vuote fissarla da vicino
e aprirle la bocca con cio' con cui faro' un bambino.
Mia madre non la sento da due anni e mezzo
l'ultima volta mi ha detto che non le importa se mi ammazzo
ma mi ricordo bene tutto ciò che mi predisse
lo vedo realizzarsi ogni giorno come se mi seguisse
c'è solo una cosa che non aveva mai capito
ma era troppo vecchia per guardare oltre il proprio dito.
A volte ci ho provato gusto ad essere un dannato
a volte vorrei essere solo spensierato o non essere nato
a volte penso che deve avere un senso cio' che mi è capitato
e non ho mai pregato il vostro dio per essere salvato
dall'inferno che ha creato.
Ho visto il sangue sul selciato e la menzogna a capo dello Stato
qualche ragazza ad amarmi ci ha provato e ha rinunciato
ma ha riso e pianto insieme a me e non mi ha scordato
e ho visto amore vero dentro agli occhi e questo mi è bastato.