Forse è stato a Lisbona alla fine del pomeriggio,
che questa musica arriva al posto del metallo.
No,
non era un posto rancoroso,
era la brezza di alti momenti in cui il fiore diventa granata.
Nel frattempo l'animale piccolo si muove fra le rose.
La notte è caduta in dimora dell'uomo guaritore di piccoli animali e
le rose coccolono i bambini come frammenti di paradiso.
Che pioggia canta appiccicata agli edifici?
Quale bocca morde la carne dei gabbiani?
Nuvole di mandorle e sabbia fischiano in memoria delle dita e dei buoni odori che sono sotterrane.
Che fuoco sfugge agli occhi?
Ci sono momenti in cui le onde sono arcaiche e cariche di barche.
Una brezza di piombo impasta la lingua.
Ragazze vestite di rubini,
passeggiano sadiche nei miei versi.
Paesaggio di mosconi morti scendono dai libri.
Si ferma il cuore delle alghe,
erano rumori di denaro,
spaccati nell'acqua in un ululare di fisarmonica.
Dimmi si fa freddo nell'antica Lisbona,
se il buon tempo li è in tutto il corpo.
Perdonami!
Sono un maestro perito in labirinti e parlo di oggetti magnifici e importanti come l'acqua,
resine,
odori,
saliva,
palpebre,
ani e dune.
Sarò,
magari,
una membrana spudorata per la pioggia.
La poesia è una lingua salata.