Smarrito il natale
frantumata
dissacrata
la sua gioia
dentro le luci d'una città.
Dal comignolo d'un villaggio sperduto
un rigo di fumo intreccia
la sua terra che geme dal fondo di cielo,
un cesto di paglia davanti alla persiana
s'empie di fiocchi di neve
un pettirosso posa col becco
un rametto di vischio,
e frutti di passione
una vecchina ripone, e gorgoglia:
di purezza e amore colma ora la cesta.
I melograni e gli abeti rossi
piegati dalla bianca coperta
disegnano nei campi un presepio,
dentro le zolle
sprofondano i passi di fanciulli
come birilli colorati
giocano, e pasticciano
terra e neve
un gioco e quel mondo
tutto per loro.
Rotolando vanno strillar di gioia.
La vecchina li guarda
dalla sua finestra e sorride
lancia una palla di neve al cielo
come fosse una colomba
saluta
il natale ch'è tornato:
la gioia dei bambini
è la vera festa.