V'è differenza
tra i versi scritti
sulle foglie d'autunno
e quelli stilati
sui petali dei fiori
sbocciati in primavera.
Rievocano, i primi
attimi di una felicità
perduta,
lacrime di sogni sbiaditi,
nel distacco, nell'addio.
Profumano, i secondi
di sprazzi d'azzurro,
di voli liberi nei cieli,
di trilli in cuori avvizziti
risorti a nuova vita.
C'e da dire, però,
che sia gli uni
che gli altri
asserviti sono
alla bizzaria del vento.