Romantica e celeste è la clessidra
che il tempo indietro, invano volge al fine.
Rimanda ad un eterno cuor malato
e a un fil di sabbia, voluttuosa sete
dei mai felici giorni spesi insieme.
Scorre tra lente e affusolate dita
dolci del tocco sulla pelle nuda
e scocca un dardo di passione ardente
sulle focose labbra, che m' acceca.
È cenere e non arde, morbide membra
e ormai del mare più non spegne sete
nè più il rumor dell'onda porta seco
nè del finito amor porta più l'eco.