Non moriranno mai più gli accorati rovelli di tutta una vita
da quando li ho stretti a me con vari nodi a trifoglio, essi
mi sono perennemente vicini, li riconosco uno a uno
ed anche se mi fanno a pezzi io li combatto proprio così...
ora dopo ora, ogni mattina appena sveglia
ed ogni notte mentre dormo e veglio.
Esala tra i muti cipressi l'odore rappreso di terra distesa.
Crepano secchi nel freddo più freddo i giardini deserti
se il passo col dubbio non scuote il mistero.
Si scappa dal mondo con occhi socchiusi
a patire la corsa dell'ultimo treno.
Ma dove finisce quel vento impellente
che spettina i rami ed alza i vestiti
che graffia la pelle e spacca le labbra
dove finisce... quel soffio tagliente che brucia all'inizio
e smorza nel mentre si spegne la vita.