Vagando un dì per le strade del tempo
un effluvio incontrai
di dolcezza infinita
Curiosando inseguii
con l'olfatto incantato
quell'intenso profumo ch'empiva la via
e celava la fonte
lasciando fluire l'immaginazione
Algida l'aria
pieno l'inverno
nel mio mantello avvolgevo le membra
quasi a cercare improvviso calore
e quell'odore ancor più si affermava
sospeso e solido
ad ogni mio passo
come afferrabile eppure sfuggente
Era una madre? vedevo una torta
fumante e tiepida
prendere forma
là, dietro ai vetri di quella finestra
un po' appannata del piano rialzato
O un ambulante
e la sua baracchella
tutta agghindata, con luci e colori
per i torroni del giorno di festa
Forse bottega
di essenze e saponi
di distillati di piante pregiate
con alambicchi, misteri e vapori
recanti in sè delle note d'oriente
in questo nord desolato e pungente
Ed ecco lì, mentre invano cercavo
seguendo ancora la scia incantatrice
ch'egli mi apparve al voltar di una curva
il suo sorriso disteso e sincero
fu come un caldo bagliore d'estate
in pieno inverno, fra i fiocchi di neve
ed il profumo era attesa d'amore
di miele dolce e di caramello