Mamma:
raccontami il mondo,
per me così buio,
oscuro
e ottenebrato di nebbia.
Raccontami
di frutti sbocciati
da profumati fiori
e di colori
cangianti e taglienti;
del volo vasto
d'aquile e falchi
e dei salti
di pesci lucenti.
Raccontami
di popoli sparsi:
quei neri;
quei gialli,
così ugualmente diversi
e così
unicamente accomunati.
Di gioie, di feste
tra danze e ghirlande;
di riti e di miti.
Raccontami
l'odio dell'uomo:
il dolore, la guerra,
la morte
e il bambino che ride.
E ancora raccontami
l'amore di una donna:
il fremer delle carni
e il brillare degli sguardi
col fuoco tra le labbra.
Raccontami mamma,
i miei occhi sabbiati
non lascian schiudere
le palpebre
e vedo sol lo stesso nero
del vuoto baratro
in cui alloggio.