Vorresti
farmi credere
che ancor m'ami
e puntuale,
come la rondine
torna al nido,
vieni a cercarmi,
mi telefoni nelle ore
più impensate,
cerchi in ogni
modo di attirare
la mia attenzione.
Potrebbe,
questo tuo
atteggiamento,
smuovermi il cuore,
se sapessi
che il tuo tornare
fosse frutto
(sintesi elaborata)
dal rimpianto,
nel ricordo
di quando io e te,
più che rondini
eravamo
colombi in quella farsa
incantata,
ben da te recitata,
pseudo amore.
Tu indossi ancora le ali
del falco,
nè il tuo sguardo triste
di cane bastonato,
smuove l'animo,
tantomeno il tuo dirmi
che con lei non stai bene,
che più ti conviene
trascinare la catena.
Non provo per te
la benchè minima pena,
ti osserva il mio cuore
ormai da lontano,
non sei più in primo piano,
quindi rimango indifferente,
fischio,
come il treno
nella valle,
da te mi allontano.
Riattacco il telefono,
ti liquido seccamente,
faccio il numero
che ho nel cuore,
"Ciao, mio amore..."