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In ascensore

Benvenuti in ascensore...
Chi fa prima sale e fugge,
ma l'ascensore è una macchina,
è intelligente
e ha le chiamate prenotate
e si ferma ai piani.
E chi è fuggito è intrappolato dentro.
Quella sua voglia di isolarsi
di sfuggire un saluto, o solo
di vedersi riflesso negli occhi di un altro.
Ecco! È questo che manca,
capire che tu sei dentro i suoi occhi
e l'altro è dentro di te.
Siamo tutti uguali, con gli stessi problemi
con le stesse paure,
fuggiamo da noi stessi, dalla vita,
che ha le scale troppo ripide.
L'ascensore si è fermato,
il tempo di qualche piano,
di osservarsi i piedi.
Le scarpe, se potessero parlare...
Parlerebbero almeno loro.
Il tempo di un fugace saluto
ed ognuno riparte,
per le scale della propria vita.

 

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6 commenti:

  • tania rybak il 12/04/2010 16:17
    hai ragione, molte persone preferiscono osservare le proprie scarpe se sono abbastanza lucide, non accorgendosi degli occhi lucidi di chi ti sta di fronte, bella poesia
  • Anonimo il 12/04/2010 09:20
    siamo tutti in ascensore... questo è molto vero, cara Laura... dovremmo essere più solidali, perchè l'ascensore è lo stesso, per tutti...
  • Barbara Scarinci il 11/04/2010 23:23
    Quant'è vera questa tua poesia Laura!!! Il tempo di un fugace saluto... che a volte può sembrare eterno e nel mentre.. ci guardiamo i piedi!
  • Salvatore Cipriano il 11/04/2010 22:05
    Brava rifletti su te stessa e automaticamente rifletti gli altri in te
  • Anonimo il 11/04/2010 21:07
    In mezzo alla gente e soli, infinitamente soli...
    bella poesia, Laura.
  • Mariacarmela Ribecco il 11/04/2010 20:32
    ti ho già detto che hai una fan delle tue opere? mi piacciono molto sai? è piacevole leggerle. ti ho già scritto che sei brava?

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