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Il mancato respiro

Scendendo par per andar a calchi miei spettando mezzi
La foglia s'empie di color verde imbrunito
E accompagno nello spettar una tal conoscente, nessun'avvezzi.
Par il posto d'un parchetto di alberelli un po' di la' , vicin panchin e fontanella
Ma accanto siede la par posta bigliettaia
E il bar del momento in sella.
Tal 'amica seduta ora poggia in panchina istante
Leva acqua ai soldi pozzi
E lì domanda di far favore passante.
All'immune, il minuto sa dir che c'era li nulla di richiesta
E paventando così uscì
Volendo scorger il no alla lesta(1).
Sa da dir no quante in testa
Ma uscito corso vidi una tal mia musa
Che di cuor mi ispirò alla poesia celesta.
Ecco dopo aver preso svelto la no lesta al favore
Poggiai così dir l'acuta anima sulla tal pietra
E di in dì che guardai fisso la musa con fervore.
Null'attento sbarrai fisso lontan col fulgido pensier immane
E il battente coccio del riso suo mi'infervorì
Infiammato, non placato di cuor, fil di lane.
Ah musa dell'un vigoroso amor, come t'ho ammirata il giorn predetto
Mentre all'amica davo ben compagnia
E i poggi bene alle campane mentre se desto il mio penso me letto.
Come par acuto cautar alla vista
Fasci e manti di scur capelli
Ed occhi che bramano di lista.
Il tuo viso spianar nel biancor primaverile
Intento a far cader l'animo mio,
gialla la lontan collina, vicin il mio cuor puerile.
E che in dì mezzo t'agguardo senza far mutar l'erta dei compagni tuoi,
cado in temerarie figure
venendo il dardo a colpir anche i buoi.
Lì anch'essa spirandomi assai
Il mancato respir sa da dir flotta di Cupido
E venuta l'ora talor lascio la strada che dice ((Stai)).

 

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