Da gentil vociare
di tastiera
lacrime di fiele,
le tue,
bagnano la porta
diroccata del mio petto,
non uno squillo, un avvertimento,
rieccomi deliziosa amata,
voragine del tormento.
All'addiaccio tremo dentro sogni
deformi, soffocati dalla stretta
dei tuoi luminosi sorrisi,
che vegliano la mia agonia
consumando il sangue
rimasto nel cuore.
Rannicchiato,
nel mio sudario
il ritmo dell'orario
mi trascina via
al riparo da te.
Addio
amato demone,
svanirai urlando
ai primi
battiti del giorno.