Vorrei un letto fatto di stelle
e le lenzuola di petali di rosa
ed i cuscini di fiori multicolori
ed il soffitto del cielo infinito.
Vorrei mia moglie com'era
con il corpo scolpito nella carne,
tiepida e morbida al tatto della mano,
sinuosa al chiarore della luna;
vorrei sfiorare con delicatezza la sua intimità
e tac: un bel bambino, sano e paffutello
e tac: una bella bambina con gli occhi di cielo.
Mia moglie amava tanto i bambini
e desiderava una famiglia numerosa:
quattro figli abbiamo avuto:
Fabio, Luigi, Daniela, Flavia;
quattro bei bambini sani ed intelligenti
che giocavano allegri in casa a far guai
e mia moglie, Pina, era orgogliosa
dei suoi gioielli quando andava
in giro per le strade della città;
erano in scala uno dietro l'altro.
Avrebbe voluto altri bambini,
li piacevano tanto,
ma eravamo una famiglia modesta,
io solo lavoravo e la Pina mi aiutava
facendo le pulizie domestiche in città.
Eravamo felici con tanti sogni
nel cassetto della fantasia e tante
attenzioni ed amore da dare
ed insegnare ai nostri figli
ed ora che sono grandi, sono
in giro per il mondo, con un lavoro
ed una famiglia e tanti figli da mantenere.
Ho quindici nipoti
e forse c'é ne uno in arrivo.
Un evviva alla Pina che mi ha lasciato
per andare in cielo a giocare
con gli angeli bambini,
la vedo in mezzo ai paggetti
del cielo dai corpi tondi e carnosi
che fanno i dispetti e tirano
maldestramente il velo bianco
della Vergine che sorride maternamente.