Nell'intreccio inestricabile di dita
e d'ammaliati sguardi, fondemmo
le nostre labbra, mentre s'inerpicavano
lingue lascive, desiderose d'esser bagnate.
Sapienti dita, affondavano leggere
lungo gli spazi vuoti del mio costato,
i respiri si fecero ansimanti quando
le tue mani si fermarono nell'incavo
del mio addome sognante, sofferente,
vibrante di desiderio.
La mia bocca circoscrisse il tuo corpo
millimetro per millimetro, paziente,
tenace, voluttuosa negli anfratti,
sui lobi, sui capezzoli, lubrificandoli,
accarezzandoli, cullandoli.
Restammo abbracciati per l'eternità,
sopra lenzuola che sembravano onde
e baci e mani che parevano ponti.