Pudiche ballerine
muovono i passi
fra tutù di bianchi pon pon,
si travestono
in boa di lap dance,
poi cambiando il vento,
cambia la musica
e si lanciano
in vorticosi giri di can can.
Sparsi per il mondo
in cerca di ebbrezza,
figli staccati dai rami,
genitori che restano lì, fermi
ad osservare quel volo,
destinati ad andare lontano,
non c'è speranza per chi resta.
Li vedi persi, sognanti
a cercare il destino nell'aria
nel vento,
mani, si aggrappano,
illudendo di trovare la terra
finiscono
fra il cemento di una città,
sotto i piedi di una ferrovia,
ingoiati dalla loro stessa voglia di vita,
fra bagliori di speranze,
timidi tentativi di danze,
fra incomprensioni di chi ha già
un suo spazio, destini segnati
in partenza.
Mentre c'è chi già non li capisce
e li respinge,
vittima di una sorta di allergia
la chiaman da pollini...
Chissà se la natura
avrà l'allergia
da uomini...