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Tiè
Amavo ogni donna,
ed ora non so,
mi metto la gonna
ed aggiusto il popò.
Fu così forte
quest'amicizia,
da aprire le porte
all'impudicizia.
La donna era culto,
per me mastino,
senza un sussulto,
nè tiro mancino.
Zitto e svitato
cavalco l'onda,
che mi ha portato
sull'altra sponda.
Nelle notti buie,
di crema spalmato,
conosco le gioie
dell'altro creato.
Di colpo mi sveglio,
Madonna mia!
Mi aggiusto meglio
e sfioro Lucia.
È così bella
addormentata,
sembra una stella
immacolata.
Mi giro di scatto,
la prendo con forza,
cerco il riscatto
e le tolgo la scorza.
La stringo tutta,
trattengo il respiro,
è la mia frutta,
la mia penna biro.
Sogno scorretto,
sogno blasfemo,
fo girotondo,
non so mica scemo!
Amico mio,
non sono una checca,
io non baro,
e non faccio cilecca.
Ti voglio bene,
ma resta lontano,
per le tue cenette
mi bramerai invano!!
l'autore Auro Lezzi ha riportato queste note sull'opera
Liberamente dedicata con ironia al mio caro amico Paolo.. Di certo non abbiamo gli stessi gusti sessuali.. Ma siamo amici per la pelle...
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