Oggi contemplo il tempietto
mentre vi cantano intorno
gigli in candore di pace.
La preziosa tovaglia
intarsiata di ricami,
paziente opera
di femminili mani,
freme in attesa
di Tuo reliquiario.
Ritrovo manto di mia fede fanciulla
e trepida l'indosso.
Mi rivedo nel mio paesello montano,
odoroso di mentastro.
Le roselline selvatiche
abbarbicate ai muri
gridano bellezza.
Io bimba,
con furtivi piedini,
m'infilo in lunga processione
ed ebbra di gioia,
già treccine sciolte,
ricerco
il tuo ondeggiante
simulacro, o Madre,
ma sventolio d'azzurro lo nasconde.
Mi fermo incerta.
Trepida ti cerco,
ma ecco giovane sorriso sacerdotale
mi richiama in spazio di mia chiesa,
sostenendo
con mani robuste di fede
il tuo reliquiario,
e umile ti rinnova, o Maria,
l'offerta di sua vita.
Ora, o Madre,
brillano le tue lacrime
e improvvisamente
diventano per noi
perle di sorriso.