Rieccoti coinvolto, stralunato
da bramosie già spesso andate a male.
Eccoti insonne e pensieroso
ancora come un tempo.
Di nuovo qui, contorsionista della mente.
Sveglio più che mai con la mia punta a sfera.
Cos'è che non mi fa dormire?
Forse è la paura.
Quale tormento e quale angoscia
violentano la mia coscienza
che troppo soffrì, ancor più di ora.
I miei occhi su dal foglio,
han visto folla indifferente
ingozzarsi e urlare all'oste:
"Un altro litro!"
Ed io qui seduto, imbarazzato.
Lo sguardo buttato sul bianco candore,
interposto tra le righe, mi ossessiona.
Ancora mi chiedo perché mai?
Chi mi cerca?
Inutile lo so, farsi domande,
ma che mi resta?
Dolce è la solitudine sui pendii dorati,
e mi accarezza,
ma è così aspra tra quattro mura
che invidio i pazzi che la sanno amare.
Se la notte bussa alla finestra,
non aprite, io sto dormendo.