Come madre mi porta in grembo,
scioglie le sue briglie al vento
e, con lacrima di rugiada,
cavallo bianco, corre incontro alla vita.
La mia terra si stende
come donna sensuale fra dolci colline
che diradano giù verso il mare.
È la terra di chi ha i segni nel viso
e nelle mani, del sole e della fatica,
che l'ha accarezzata come amica
e ha disperso i suoi semi nel suo ventre,
sempre fertile e generoso.
Si affaccia la vita su di un campo di grano
una piccola formica, lentamente
si muove e guida un trattore giù verso il piano.
E dopo averlo dolcemente pettinato e curato,
come un bambino
oggi raccoglie i suoi frutti,
quel chicco di grano che lento trascina
dentro a quel mare di zolle,
dentro a quei flutti.
Terra libera e pronta ad accogliere
in seno chi la vuole conquistare,
una bella donna che profuma di vento,
di sole e di mare.
Che dirige un'orchestra tante vite,
quella del cigno per eccellenza Rossini
note di un passato, dal conservatorio
una musica dolce, si diffonde nell'aria
un suono di violini.
Eclettica e un po' provinciale, si asciuga
una lacrima e si mette a lavorare.
Dentro le fabbriche in periferia
la musica diventa rumore di seghe,
di macchinari e di code di operai
che alla sera, vengono via...