E ti cerco, o Signore,
lungo i sentieri tortuosi
dei miei umani smarrimenti
e mi accorgo che
il mio persistente egoismo
non ti permette di compiere in me
le grandi cose promesse.
Non mi affido a Te?
Vedo che la mia smania
di fare previsioni e conti
fa abortire,
dentro di me,
il tenero arboscello
della meraviglia, che si chiude
alle Tue imprevedibili,
impensabili sorprese.
Io, ancora ostinata,
provo a rinchiuderti
nel ristretto recipiente
dei miei desideri.
Ma improvviso, inatteso
un limpido sguardo,
sorriso di cielo
vibrante nella voce
di mille silenzi
mi scuote.
Attenta
io ascolto...
Si scioglie gelo
di Tua assenza
e Ti ritrovo quale
Compagno di cammino.
Mi scendono dentro
lievi, rassicuranti
falde di pace.
Termina mia fatica immane.
Ritrovo le ali leggere
Del Tuo Amore, o Dio!