Appoggiati al muro
scheletri di biciclette
testimoniano il degrado
di una città che cresce
che fagocita gli uomini
appoggiati al muro
come poster incolori
di viaggi immaginari e immaginati.
Stesi sul marciapiedi
scheletri di uomini
riflettono gli sguardi
di una città che non si vergogna
di mostrare i suoi peccati
tra i muri silenziosamente logorroici.
Sotto la pelle della città
si nascondono arterie di silenzi
e nervi di rumorose folle
che tremano in immobili convulsioni
lasciando in cielo boccate di fumo
respirate come incerti futuri
di un organismo che si spezza
in squilibrati equilibri di voci
ascoltate solo dal tempo.