l'immota contrada
quasi dormisse
su quel poggio appenninico
si veste
degli ultimi bagliori vespertini
dall'atro profilo occidentale
s'apprestano
ammassi di plumbei otri
incombono
saettanti fendenti squarciano
le ombre dell'imminente notte
rotolar di tuoni
sorde vibrazioni scuotono l'intorno
violenti scrosci sferzano
impassibili coppi
secolari chiome silvane
s'inchinano
il paese, immerso com'è
in quest'acquata autunnale
sembra un'acquarello